martedì 13 maggio 2014

La testimonianza di Roberto Scarpinato



Roberto Maria Ferdinando Scarpinato (Caltanissetta, 14 gennaio 1952) è un magistrato italiano, attuale Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Palermo.
Egli, molto più di altri, sembra aver ben capito come funziona questo paese da secoli, se non da millenni.
Le parole di Scarpinato, che ascolterete nei video qui sotto, sono una ventata di aria fresca, per così dire, all'interno del panorama dell'informazione italiana; un'informazione sempre adagiata sull'elogio del potente, del "Principe" e del Papa di turno. Questo paese parassitato dal Vaticano e dalle sue gerarchie è sempre stato un paese di servi e di padroni, come afferma con ragione Scarpinato; il nostro non è mai stato un paese di cittadini, ma di servi ignoranti, contadinotti amanti della propria schiavitù e della propria arretratezza, orgogliosi di essere prigionieri; un paese colmo di genti che plaudono servilmente al padrone per elemosinare da lui qualche misero privilegio. Come non dargli ragione! D'altro canto basta leggere le statistiche sul numero dei laureati, che ci vedono a pari merito con la Turchia e completamente fuori dagli standard di tutti gli altri paesi d'Europa, basta dare uno sguardo al numero di lettori di libri, alle capacità di lettura e alle capacità di fare calcoli aritmetici, per capire la statura intellettuale della maggioranza degli italiani (si legga il nostro post Italia, un paese sul lastrico in mano al Vaticano che lascia i poveri a morire di fame).
Un paese di spietati criminali da una parte e di servi sciocchi dall'altra, da secoli in mano al Vaticano, fino ad ora con il nostro boy scout Renzi amico dei Gesuiti, l'ultima illusione data in pasto a quei gonzi degli italiani che credono sempre a tutto ciò che gli viene propinato dal potere temporale papale.


 Un paese dove anche l'opposizione più "radicale" si inginocchia davanti alle vesti papali. Un paese senza speranza, colmo di gente che toglie ogni speranza; difficile iniziare discorsi sensati in ogni dove senza che dopo pochi minuti non nasca in noi un insopportabile fastidio a causa dell'interlocutore che si ha di fronte; un fastidio che nasce da quello che costui esprime, dalle capacità che dimostra, dalla mancanza di dignità che trasmette. Questo viscido lerciume di paese, intellettualmente morto, con una popolazione in gran parte zombificata dal Vaticano, merita il suo destino, perché un popolo di schiavi ignoranti e servili non potrà mai aspirare ad altro se non a pregare la Madonna e a gioire inebetito davanti all'ennesimo spettacolo papale per gonzi. Non crediamo, all'interno di tutto ciò, che Roberto Scarpinato sia un messia, avrà anche lui i suoi limiti, non lo abbiamo sentito parlare di alcuni fatti scottanti, talora si circonda di personaggi, come Travaglio, che non ci sono certo simpatici, ma quello che esprime sembra dettato da un coraggio e una coscienza civile più elevata rispetto alla media.