lunedì 29 aprile 2013

Solving 9-11, una Recensione di Barry Chamish




Di Barry Chamish

traduzione: http://nwo-truthresearch.blogspot.it/



Familiarizzai con l'autore Christopher Bollyn più di un decennio fa, quando egli abusò della mia ricerca sullo scandalo Ginossar. Se vi ricordate, Yasser Arafat rubò più di 300 milioni di dollari al suo popolo e li mise in conti bancari svizzeri, con l'aiuto del collegamento dell'OLP con Israele, Yossi Ginossar. Nel momento in cui Bollyn maltrattava la mia ricerca, Israele faceva rubare i quattrini ad Arafat. Quando, furibondo, lo misi di fronte a questo sfruttamento, lui mi rispose:"Come potrebbe Arafat usare quel tipo di denaro dal suo tugurio a Gaza?" Questi sono i problemi etici che stanno sullo sfondo della mia mente mentre mi appresto a recensire il suo nuovo libro della serie, Solving 9-11.

Bollyn è uno scrittore di riviste profondamente antisemitiche, come l'ormai defunta Spotlight, e la sua discendente American Free Press. I pareri del suo libro, e cioè che i Sionisti sono stati la forza trainante dietro il disastro dell'11-9, si confanno al vangelo divulgato nelle comunità di estrema destra. Fareste meglio a non ignorarli, altrimenti rischierete di trovarvi di fronte ad un futuro orribile per gli ebrei, proprio perché egli non ha del tutto torto.



Si, mi avete capito



Ma egli compie il classico avvitamento mortale, incolpando tutti i sionisti del comportamento discutibile di un solo gruppo: il Sionismo Laburista.

Quello che egli dimentica è che la loro opposizione, l'Irgun, venne espulsa dal movimento sionista negli anni trenta e combatté una guerra civile con i sionisti laburisti fino alla fine degli anni quaranta...o che appena il 10% degli israeliani di oggi sostengono il sionismo laburista e i loro valori...o che il sionismo laburista ha dichiarato una nuova guerra contro il differente sionismo degli ebrei religiosi e ne ha brutalmente espulso migliaia dalle loro case. No, per Bollyn tutti i sionisti sono fatti della stessa stoffa, essendo accomunati insieme in un unico mucchio omicida, e l'11-9, fu così, un crimine giudaico. E così, a dispetto di qualche seria ricerca al suo interno, Solving 9-11 è il classico odioso antisemitismo e dovrebbe essere riscritto o seriamente riedito, affinché non sia mai preso sul serio. 
 

E per parti di esso dovrebbe essere così. Bollyn accusa tutti i sionisti di aver fomentato, l'11-9, un evento false-flag al fine di ottenere che i terroristi arabi si prendessero tutte le colpe. E ciò ha immediatamente condotto le truppe americane in Afghanistan, seguito, con un po di ritardo, da un attacco all'Iraq. Questo, secondo l'autore, era il piano dei sionisti, per far sì che l'America e i suoi alleati, combattessero contro i loro nemici per il beneficio di Israele. Per dimostrare questa vecchia tattica sionista, Bollyn inizia con l'attacco alla Liberty:



"Avevo anche studiato l'attacco israeliano alla USS Liberty e avevo visto come il governo degli Stati Uniti aveva coperto la verità dell'attacco militare israeliano contro la nave della marina disarmata al largo delle coste egiziane, nel 1967."



Anche io studiai l'attacco della USS Liberty e raggiunsi una conclusione diversa:



"Durante l'attacco la USS Liberty chiamò in continuazione la Sesta Flotta, che era lì vicino, chiedendo supporto aereo. Due gruppi di aerei da combattimento vennero inviati a difendere la Liberty, ma, incredibilmente, furono richiamati indietro dalla Casa Bianca. L'Ammiraglio in Comando della Sesta Flotta chiamò Washington per la conferma dell'ordine di richiamo. Il Segretario della Difesa (Robert) McNamara (membro del CFR) piombò sulla stessa linea seguita dal Presidente stesso, che disse all'Ammiraglio:"Voglio che__ __ la nave vada a fondo!" Finalmente, dopo tre ore di attacco, apparve una nave spia russa, cosicché gli israeliani si ritirarono perché c'erano dei testimoni, consentendo alla Liberty di andarsene zoppicante verso la salvezza. Ecco cosa realmente avvenne. Il Presidente Johnson aveva il controllo personale della nave, fece un accordo dietro le quinte con Israele per farla attaccare con l'ordine di uccidere tutti a bordo. In seguito l'attacco sarebbe stato attribuito all'Egitto e gli Stati Uniti sarebbero entrati in guerra e avrebbero preso in consegna l'intero Medio Oriente iniziando con il filo-sovietico Nasser."



Per dimostrare ulteriormente che Israele usa il terrore per arrivare ai suoi scopi, Bollyn utilizza l'Operazione Damocle del capo del Mossad Isser Harel degli anni sessanta, che, secondo lui era:"Una campagna di bombardamenti terroristici per minacciare gli scienziati tedeschi e impedire loro di aiutare l'Egitto a sviluppare i suoi sistemi di difesa." No Chris, essa era un'operazione per fermare gli scienziati nazisti nel loro sviluppo di un missile guidato diretto verso Israele. Essa funzionò ed è stata provata come legittima. Ma Bollyn la usa come una dimostrazione di continuità verso la presunta pianificazione dell'11-9 da parte di Harel nel lontano 1980:



"Il 30 settembre 2001, Michael Evans raccontò del suo incontro con Harel nel 1980. Egli gli chiese se il terrorismo avrebbe colpito l'America e lui rispose affermativamente. "E' probabile che colpiranno l'Empire State Building, un simbolo del suo potere."

Christopher Bollyn


E da questo briciolo di speculazione Bollyn costruisce una vasta cospirazione. Harel porta il complotto lontano nel 1980, Netanyahu ne promuove gli scopi con il suo appello a fare la guerra contro i nemici di Israele per tutto il decennio, mentre il progetto arriva a compimento negli anni '90, quando tutti i giocatori si sono riuniti per recitare i loro ruoli. Ora Bollyn sferra pugni in tutte le direzioni, il che vuol dire che colpirà qualcuno. Provate a seguire la sua logica mentre egli nomina il più alto livello dei complici cospiratori:



"Shimon Peres ha le credenziali di un sionista arci-terrorista. Inoltre, egli ne detiene il primato e la visione mondiale, e la capacità di essere un pianificatore a livello architetturale dell'11-9."

"Nel marzo del 2001 Ehud Barak venne in America...Il suo compito era quello di supervisionare la preparazione degli attacchi terroristici dell'11-9...Barak aveva bisogno di organizzare la produzione di una forma avanzata di super-termite. Un esplosivo estremamente potente realizzato grazie alla nanotecnologia."


Shimon Peres

Ora, io sono nel campo di Bollyn, ma per ragioni indipendenti dalla sua ricerca bigotta. Lo dico nel modo più oggettivo possibile. Ho fatto la mia originale ricerca. Non è mai stata smentita ne mai lo sarà, io la sostengo e sempre lo farò. Peres ha organizzato l'assassinio di Rabin, Sharon, Eitan, Zeevi, tutti quei politici di destra che resistevano alla sua via di "pace". Il suo asse di "pace", come primo ordine del giorno negli anni '90, fu quello di finanziare le nanotecnologie. Barak arrivò a Washington per supervisionare l'assassinio di John F. Kennedy Jr., l'editore che stava esponendo il vero assassinio di Rabin all'America. E il co tesoriere del Likud Party di Olmert di fine anni ottanta, Menachem Atzmon, era troppo vicino all'11-9 per trovarsi ad un qualsiasi grado di comfort. A quanto pare egli fu premiato per aver sferrato il colpo secco per conto di Olmert:

Menachem Atzmon

"Menachem Atzmon, condannato in Israele, divenne il fondatore e capo della International Consultants on Targeted Security [OTC:ICTSF], la società madre della Huntleigh USA, la società per la sicurezza degli aeroporti che svolgeva le operazioni di controllo dei passeggeri negli aeroporti di Boston e Newark l'11-9.

Huntleigh USA è una sussidiaria interamente di proprietà di una compagnia israeliana chiamata International Consultants on Targeted Security International, N.V.[OTC:ICTSF], una società di sicurezza aerea e di trasporti con sede in Olanda, guidata da [israeliani] ex comandanti militari e veterani dell'intelligence di governo e delle agenzie di sicurezza.

Menachem Atzmon, condannato in Israele nel 1996 per frode finanziaria, ed il suo socio di affari Ezra Harel, si aggiudicarono la gestione della sicurezza presso gli aeroporti di Boston e Newark, quando la loro compagnia ICTS acquistò la Huntleigh USA nel 1999.

Il volo United Air Lines (UAL) 175 e il volo American Airlines 11, che avrebbero colpito le torri gemelle, erano entrambi originari di Boston, mentre il volo UAL 93, che presumibilmente si schiantò in Pennsylvania, partì dall'aeroporto di Newark."



E io ho avuto un'ulteriore conferma che gli aerei non avrebbero potuto abbattere il World Trade Center (WTC) da uno dei suoi architetti, Aaron Swirki, di Netanya, che mi ha scritto:



"Come può il carburante degli aerei aver causato il crollo? Avevamo un sistema di irrigazione sul tetto per spegnere un incendio causato da un crash di un 707. Inoltre, il fuoco era finito da più di un'ora prima che gli edifici crollassero."



Una volta crollato è iniziato il cover-up con tutti gli usi sionisti di Bollyn, che copre i fianchi alle rimozioni giuridiche e fisiche dell'operazione:



“Peter Goelz, direttore del National Transportation Safety Board (NTSB), l'agenzia federale che indaga gli incidenti aerei...supervisionò personalmente il misterioso incidente aereo del giovane JFK al largo della costa di Cape Cod."

"Maurice Greenberg è a capo del colosso assicurativo American International Group Inc. [NYSE:AIG]. Il primo aereo che colpì il World Trade Center, volò dritto nella stanza dei computer di sicurezza di Marsh, una società gestita da suo figlio Jeffrey."

"Per mediare l'affare dei rottami con le fabbriche asiatiche, Hugo Neu aveva creato una divisione globale di trading, guidata dal commerciante di metalli ferrosi (graziato presidenzialmente) Marc Rich."

"Da Michael Chertoff, il funzionario responsabile delle indagini e dell'azione penale sull'11-9, ai commercianti e proprietari delle discariche del New Jersey controllati dal Mossad, che gestivano la sua distruzione, l'acciaio passò da un agente sionista ad un altro, fino a quando non fu completamente distrutto nei forni delle acciaierie asiatiche."



E i nomi dei congiurati continuano a roteare fuori dal libro di Bollyn. Michael Goff era l'uomo di marketing che vendette il software P-tech alla Federal Aviation Administration (FAA) e truccò gli aerei per farli schiantare contro gli edifici. E' stato attraverso Jeremy Kroll che il Mossad ha guadagnato il controllo della sicurezza al WTC. E Arnon Milchan arrangiò la super termite avanzata usata per abbattere gli edifici. Bollyn scrive di Milchan:



"Autori israeliani che sono vicini a Milchan dicono che lui e Shimon Peres sono partner strategici e titolari di alcuni dei segreti più importanti di Israele."



So che l'11-9 fu un lavoro interno. Gli indizi più evidenti sono le trasparenti rivelazioni. Il locatario del WTC Larry Silverstein firmò il suo cambio di gestione della proprietà nel luglio 2001 con una clausola di doppia indennità che gli avrebbe dato sette miliardi di dollari nel caso gli edifici fossero stati abbattuti dal terrorismo...Fortunato Larry. 
Larry Silverstein
 E quando il volo UAL 93 si abbatteva in Pennsylvania, invece di schiantarsi nell'Edificio Sette, e con la minaccia che i vigili del fuoco scoprissero gli esplosivi al suo interno, alle 17:20, tra le ombre fumanti degli edifici Uno e Due, Larry "rimosse" l'edificio Sette di 47 piani con una perfetta demolizione controllata. Quindi, come fece lui ad architettarla in un pomeriggio?

Io avrei potuto immaginare di rintracciare tutti i protestanti coinvolti nell'attacco, iniziando con il Presidente. Ma Bollyn è determinato a dare la colpa solo a tutti i sionisti. Egli quasi si cala verso un onesto sentiero probatorio ma torna indietro arrivano ad accusare tutti gli ebrei e gli israeliani dell'11-9:


"La strategia fu primariamente articolata dal politico di estrema destra Benjamin Netanyahu del partito Likud nel 1980."



L'ignoranza di Bollyn regna sovrana. Nel 1980 Netanyahu vendeva mobili alla RIM Company e non formulava piani per l'11-9. Entro due anni la sua carriera politica sarebbe stata accuratamente controllata dal Council on Foreign Relations (CFR) americano. La cospirazione onnicomprensiva di Bollyn deve avere a capo la "destra" Likud per adattarsi al suo punto di vista. A tal fine, egli scrive:



"L'audacia criminale dei leader israeliani non è sostenibile a lungo termine, perché la loro criminalità dilagante mette in pericolo lo stato sionista e i suoi cittadini...La mia indagine ha rivelato una complessa rete aziendale e finanziaria nella quale i sionisti di alto livello...hanno operato a lungo negli Stati Uniti. All'interno di questa rete possono essere osservati sia i collegamenti con l'11-9 che quelli con l'attuale crisi finanziaria."



Durante l'ultima Depressione, il Presidente Franklin D. Roosevelt (FDR) aveva una banda simile di sionisti LABURISTI al lavoro, con nomi come Brandeis, Schiff, Astor, e Oppenheimer, facendo sì che gli ebrei d'Europa venissero massacrati senza interferenze da parte dell'America. Allo stesso tempo, fu annullata dai Sionisti Laburisti una vera e propria ribellione dell'Irgun per salvare gli ebrei. Gli ebrei religiosi d'Europa furono spazzati via tutti, affinché i Sionisti Laburisti potessero ricostruire Israele secondo la loro immagine selezionata. Essi sono i "costruttori di pace" dell'Israele di oggi. E, proprio come durante gli anni quaranta, Israele è gestito da questo fronte di truffatori dell'annientamento.

Tutto il libro di Bollyn, a cominciare con la sua premessa incredibilmente disinformata, fino alle citazioni di ebrei voltagabbana come Avraham Burg, Chomsky, Ostrovsky, e Shahak, e la falsa simpatia per gli arabi "oppressi", si legge come se fosse stato scritto per i nazisti. Lui non lo capisce: gli "operatori di pace" del Sionismo Laburista, portano una massiccia morte di innocenti, ma a nessuno la portano tanto quanto a noi "altri" ebrei. Noi li vogliamo fuori dalla nostra vita proprio quanto voi.



Link articolo originale:




nota di nwo-truthresearch: non per niente Bollyn è amico del cattolico neonazista Maurizio Blondet: eccoli insieme all'Hotel Excelsior a Roma nel giugno 2005:







Il cattolico neonazista Blondet è l'autore del libro Osama bin Mossad (un titolo che si commenta da solo), un libro che viene introdotto così:



“...La testa del serpente dov'è? E' dappertutto. I nuovi capi della nuova Al-Qaeda sono in Georgia, sono in Iran, sono in Cecenia, sono nell'Africa Occidentale, dal dicembre 2002 anche nella striscia di Gaza, in Italia...; sono dovunque ci sia un interesse strategico ebraico-americano da proteggere.. "



Naturalmente sappiamo che lo scopo del Vaticano e dei gesuiti è quello di portare avanti i loro piani del Nuovo Ordine Mondiale incolpando nel contempo i loro capri espiatori preferiti: gli americani e gli ebrei, proprio come fa Blondet. Questo avviene anche con il decisivo aiuto dei Sionisti Laburisti analizzati da Chamish. Per quanto riguarda invece gli “americani”, guardate, in questo nostro post, chi sono quelli targati “Jesuit University” che vanno sempre a capo della Cia. Un fatto che nemmeno Gianni Lannes vi ha mai detto. Inoltre c'è da dire che il “protestante” Bush fa parte della società Skull and Bones controllata dai gesuiti.


Sull'infiltrazione gesuitica all'interno della chiese protestanti si veda inoltre questo post dal titolo: L'Agenda dei Gesuiti Per una Religione Mondiale e la Chiesa Evangelica/Protestante



Il blog avlesbeluskesexposed ha recentemente pubblicato un post dal titolo Larry proves it dove scrive:



Nel leggere quelle parole di Barry ho sentito un grande sollievo. Almeno non sono solo nel mio tormento:


Barry Chamish



"Senza l'incarico di Atzmon negli aeroporti di Newark e Logan, l'11-9 non sarebbe potuto accadere. Ripetiamo: senza la supervisione di passaporti, cargo e lo screening da parte di Atzmon agli aeroporti di Logan e Newark, nessun terrorista o chiunque altro sarebbe mai potuto salire a bordo degli aerei.

Per timore che crediate che io stia accusando Israele dell'11-9, pensateci ancora.

L'intera Forza Aerea degli Stati Uniti è stata dismessa, il governo si è fatto avanti, e questo richiedeva una massiccia cooperazione americana. E questo avvenne all'interno di un'amministrazione Bush. Ma l'amministrazione Obama lo sa, e se Ehud Barak non gioca la sua partita, Israele ne pagherà il prezzo. Questo Netanyahu lo sa, e lui sta collaborando. Se non lo fa...(dito indice sotto la gola)."



Grande Barry, l'unico che dice la cosa giusta (considero me tesso come zero). E questo zero cosa sta dicendo da anni? Sto dicendo che essi VOLEVANO che tu vedessi le esplosioni laterali? Sto dicendo che la demolizione controllata e l'intera idea concettuale degli attacchi dell'11-9 è stata pensata per esporre se stessa come un "false flag"? Puoi provare il contrario? No, non puoi. Se voi desiderate nascondere un complotto è necessario che utilizziate un altro complotto. Ma se volete che la gente scopra una cospirazione voi non potete ordinarla con un decreto governativo pubblicato sul Washington Post:"Ehi, c'è una cospirazione Cia/Mossad per blah blah blah. Devi crederci." La gente non lo comprerebbe mai. Ma se si costruisce la farsa al fine di gettare negli occhi (coreografia) la prova di una (scenica) cospirazione SENZA dichiararla nei media ufficiali, otterrete il cuore della gente per sempre. E perché tutte queste contorsioni elaborate? Leggete di nuovo le parole di Barry qui sopra. Il vero prodotto "dell'attacco false flag dell'11-9" è il "Movimento per la Verità dell'11-9" per ricattare Israele. Basta dare uno sguardo alla saliva del Vaticano sulle proposte di sovranità delle Nazioni Unite di Gerusalemme...

Larry Silverstein fu pagato per dire quelle parole circa l'abbattimento del WTC7 perché egli è un "Ebreo". McLuhan aveva ragione, "il Media è il Messaggio" e Larry prova che ciò è giusto. Il WTC7 doveva essere tirato giù davanti alle telecamere di tutto il mondo, perché aveva dipinto su se stesso i graffiti giganti:"l'11-9 è un lavoro ebraico".

[Uh, che ingenuo!...Questo è il motivo per cui hanno lanciato due droni militari nelle Twin Towers, perché non si sentono a proprio agio al 100% con quegli ebrei che potrebbero, all'ultimo momento, pugnalare alle spalle i partner americani che bloccano ogni tentativo di dirottamento negli aeroporti di Newark e Logan. Atzmon, Larry e C. Erano solo degli attori con le pistole di plastica in mano. I Gesuiti non si fidano di nessuno.]



nota finale di nwo-truthresearch: forse l'aspetto scenico era ancor più a prova di errore; il ricercatore Markus Allen ha detto :



“Alex Jones attacca ripetutamente l'idea che siano state utilizzate delle falsità televisive nel 9/11. Per i ricercatori seri sul 9-11 è diventato ovvio che nessun aereo è stato utilizzato durante l'attacco."


P.s.



In questo post, l'autore del blog avlesbeluskesexposed, dopo aver letto il nostro articolo, avanza l'ipotesi che l'11-9 sia stato eseguito con tecnologia di armi Star Wars; questa ipotesi è molto interessante; il nostro blog, come quello di avles, non si era mai interessato alla reale dinamica degli eventi dell'11-9, a parte il ritenere l'ipotesi degli aerei olografici basata su prove abbastanza attendibili; pensavamo che tutte le varie discussioni sul tema fossero un modo per distrarre la gente con i particolari minimi, e impedirgli di osservare la regia generale del NWO; Mazzuco fa proprio così; però, leggendo le "prove" del libro di Bollyn, come riprese da Chamish qui sopra, secondo noi non sarebbe male confrontarle con la reale dinamica degli eventi; perché allora tutta la questione dei passaporti, della gestione degli aeroporti (il ruolo svolto da Atzmon, per intenderci), ecc. in cui Bollyn fa cascare i soliti "sionisti", potrebbe essere tutta una favola dall'inizio alla fine; se l'11-9 è stato fatto con esplosioni atomiche o altre armi a tecnologia Star Wars, usando nel contempo degli aerei olografici, tutto questo può essere stato gestito e supervisionato solamente dalla Cia dei gesuiti, perché solo la Cia poteva fare un lavoro di queste dimensioni, e a prova di errore, negli Stati Uniti, non certo una comunità di sionisti, per quanto potenti potessero essere; e a questi ebrei sionisti è stato affibbiato un ruolo che non hanno mai nemmeno recitato con pistole di plastica.

leggi anche:


Il Generale Gesuita Peter Hans Kolvenbach e i Suoi Legami con l’11 Settembre


mercoledì 24 aprile 2013

Enrico Letta: Cattolico devoto e membro dei Circoli Mondialisti



Il curriculum del novello Premier Enrico Letta sembra quasi una fotocopia di quello di Monti. Letta non ha studiato dai gesuiti, ma è un cattolico devoto. Egli è membro del comitato esecutivo dell'Istituto Aspen;



E' membro del Gruppo Europeo della Commissione Trilaterale;


Ha partecipato al meeting statunitense del gruppo Bilderberg che si è svolto dal 31 maggio al 3 giugno 2012 a Chantilly, in Virginia



Suo zio è Gianni Letta (eminenza grigia di Silvio Berlusconi), Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Piano della Santa Sede, gentiluomo di sua santità (carica conferitagli da Papa Benedetto XVI) e membro del comitato esecutivo dell'Istituto Aspen.


Enrico Letta è un cattolico fedele al Papa; da un articolo del Messaggero, datato 8 settembre 2008, leggiamo:




Onorevole Enrico Letta, è anche una critica quella del Papa che chiede alla nuova generazione di politici cattolici di essere più rigorosi e più bravi?
«Io la prendo come una salutare sferzata per tutti noi, sia per quelli impegnati nel Pd sia per quelli del Pdl sia per quelli dell'Udc. È un richiamo benvenuto, e io l'ho letto con grande contentezza, perché non stiamo facendo abbastanza e perché abbiamo una inadeguatezza di fondo».

Dovreste essere migliori?

«Da tanto tempo non veniva da parte della Chiesa un’esortazione così netta. Che va letta nel suo complesso».

Cioè?
«Non c’è soltanto il richiamo ai cattolici perché s’impegnino in politica e alla politica perché sia talmente laica da accogliere positivamente un nuovo impegno dei cattolici. C’è anche l’insistenza su altri tre concetti, il rigore morale, la competenza e lo sviluppo sostenibile, che descrivono un orizzonte di grande interesse e di grande respiro».

Rigore morale in che senso?

«Rigore morale vuol dire linearità dei comportamenti personali e sguardo agli interessi generali delle persone e del Paese».

La competenza?

«Qui, nelle parole del Papa, c’è un ragionamento profondo. Oggi più che mai, la politica è complicata perché la società e la cosa pubblica sono complicate. E quindi, ormai, non basta nelle questioni politiche andare a naso e muoversi sulla base del vecchio fiuto dei vecchi volponi dei partiti d’un tempo».

Il Papa, insomma, vi chiede di essere dei politici secchioni?

«Dice, giustamente, che serve da parte nostra un nuovo impegno di studio e un maggiore sforzo di approfondimento. Perché oggi, in politica, chi è più competente ne sa di più degli altri e tira fuori soluzioni più avanzate».

Il terzo punto è quello dello sviluppo sostenibile: non crede che la maggiore novità sia qui?
«Anche questo è un concetto bello. Oggi siamo in un tempo nel quale l’operare politico per lo sviluppo difende anzitutto il creato, quindi l’ambiente, e mi sembra che in questo campo l’impegno della Chiesa sia forte. Ma c’è di più».

[...]

Di sicuro, però, ci sarà qualcuno che giudicherà queste parole un’indebita ingerenza clericale.
«Ma figuriamoci. Ce ne fossero d’ingerenze come questa!».



Che la sinistra sia ormai una spada del Vaticano non è la prima volta che lo diciamo [vedi: 1234]; il cattolico Letta è passato al PD perché:



"Per quanto mi riguarda, ho sempre ritenuto che l’ispirazione cristiana in politica non potesse vivere, né certo prosperare, entro il perimetro ristretto di partiti mignon."

[...]

"Pensare di perseguire un obiettivo così ambizioso appellandosi solo alle proprie radici, quali che siano, significa condannarsi al fallimento, oltreché deviare definitivamente dall’intuizione stessa dell’Ulivo e del Pd. Ad entrambi questi progetti la storia del cattolicesimo democratico ha dato un contributo nobilissimo.

Oggi, insieme con tutti i democratici, possiamo continuare a farlo..."

Letta ha partecipato al convegno cattolico di Todi nel 2011; egli ha dichiarato:


“Oggi è una bella giornata per l’Italia e per quelli che credono che il Paese possa uscire dalla crisi con un nuovo spirito di coesione. Todi – dichiara Enrico Letta – appare come un momento di svolta che lascerà il segno. Il messaggio che viene rivolto da lì alla politica è chiaro, impegnativo ed esigente. Per tutti. Da parte nostra vogliamo farci interlocutori di questo nuovo protagonismo sociale di cui l’Italia ha profondo bisogno per uscire dalla crisi”.



Letta ha partecipato ad un dibattito insieme ai gesuiti, il cui tema era il contributo cattolico al rinnovo delle istituzioni; dal sito dell'Unione Cattolica Stampa Italiana leggiamo un articolo dal titolo ISTITUZIONI: CONFRONTO GIOVANI CATTOLICI CON RUTELLI,ALFANO E ENRICO LETTA A LA CIVILTA’ CATTOLICA. P.OCCHETTA:” UN INCONTRO PENSATO COME UNA SORTA DI AGORA’”. 
 



È stata soprattutto la legge elettorale al centro del dibattito fra giovani dell'associazionismo cattolico e il leader dell'Api Francesco Rutelli, il segretario del Pdl Angelino Alfano e il vicesegretario del Pd Enrico Letta. Nella cornice della Civiltà cattolica i tre leader hanno risposto alle puntuali domande sulla riforma della Costituzione, sul finanziamento ai partiti, sulla natura giuridica dei partiti stessi e, appunto, sulla legge elettorale.


«L'incontro», ha spiegato il
gesuita padre Francesco Ochetta introducendo i lavori, «è stato pensato come una sorta di agorà. Al termine di un percorso lungo ci siamo resi conto che sono i corpi intermedi, le associazioni, la Chiesa, i sindacati, le famiglie, che aiutano le istituzioni a rinnovarsi. È anche per questo che stanno nascendo tante nuove forme di politica dal basso».


Azione cattolica, Fuci, Agesci, gli studenti delle scuole cattoliche riuniti nella sigla Msc-Fidae, partendo dal Forum nazionale giovani di tre anni fa hanno deciso di studiare le principali riforme istituzionali e costituzionali in corso nel Paese e di consegnare ai tre leader un lungo documento che sintetizza le loro posizioni nell'ottica di fornire un contributo a una «democrazia sostanziale che faccia riforme per il popolo e non soltanto del popolo».”

[...]

Enrico Letta ha aggiunto che «è impossibile cambiare la Costituzione su un punto così delicato come i poteri del presidente della Repubblica e il metodo di elezione. L'unica riforma che si può fare è il cambio del numero di parlamentari e anche la legge elettorale. Il Parlamento, infatti, è ormai delegittimato e quindi trovo impossibile che questo Parlamento possa fare una riforma costituzionale fatta bene. Un nuovo Parlamento, invece, eletto con un nuovo sistema elettorale, può avere funzioni costituenti».
I tre leader si sono trovati d'accordo sulla necessità di trovare comunque un accordo che diminuisca il numero dei parlamentari e dia la possibilità ai cittadini di scegliere le preferenze. «Mandiamo in pensione il porcellum», hanno detto all'unisono Rutelli e Letta. «Qualunque altra legge elettorale è sicuramente migliore di questa». Al dunque, però, le proposte sono tutt'altro che vicine. Si va dal sistema francese a quello tedesco, al ritorno al Mattarellum.”



Nel 2012 lo troviamo in un convegno organizzato dalle cattoliche Acli; da Paese Sera leggiamo una notizia Todi bis, i cattolici romanisi preparano alle elezioni 2013, del 16 luglio 2012:




“L’arte della politica”, organizzata dalle Acli di Roma e che prende il via domani (fino al 22 luglio) al monastero di Santa Scolastica di Civitella San Paolo. Cinque giorni di incontri e dibattiti.

I cattolici e quella voglia di tornare protagonisti. Potrebbe essere letta così la cinque giorni di incontri e dibattiti, “L’arte della politica”, organizzata dalle Acli di Roma e che prende il via domani (fino al 22 luglio) al monastero di Santa Scolastica di Civitella San Paolo. Anche se dall’associazione cristiana giurano che il loro obiettivo non è quello di realizzare un manifesto elettorale.

“Ma offrire un contributo” in vista della prossima elezioni del 2013 (nazionali e capitoline). Partendo dalla formazione, perché, come spiega il presidente romano Cristian Carrara, “c’è bisogno di approfondire il senso stesso della politica e del farlo da cristiani”. Una scuola in cui a vestire i panni dei professori ci saranno, tra gli altri, il senatore Giuseppe Pisanu, il poeta Davide Rondoni, i deputati Enrico Letta e Luigi Bobba.

La scelta del monastero non è casuale, ma simbolica, per ribadire che “non possiamo rinunciare alle nostre radici culturali e spirituali”, sottolinea Carrara."



Letta è un amico di Comunione e Liberazione; dall'articolo
Coop rosse e Compagnia delle Opere, quanto è bello realizzare affari insieme,  pubblicato su Il Fatto Quitidiano, estraiamo:


Bersani al Meeting di Rimini del 2006 aggiunge una clamorosa rivelazione: “Quando nel 1989 Achille Occhetto volle cambiare il nome del Partito comunista italiano, per un po’ pensò di chiamare il nuovo partito Comunità e libertà. Perché tra noi e voi le radici sono le stesse”. Ovazione. Tre anni prima, nel 2003, era nato l’Intergruppo parlamentare sulla sussidiarietà, che ha tra i suoi più assidui ed entusiasti frequentatori da una parte Maurizio Lupi (ciellino di Forza Italia-Pdl), dall’altra Enrico Letta (Ds, poi Pd). L’Intergruppo si propone come “tavolo di discussione bipartisan ideato per creare un dibattito trasversale sul tema della sussidiarietà”, proclama Lupi. [...]
Gli amici di Cl sono tanti, nel Pd. Bersani e Letta, ma anche Matteo Renzi

Un altro articolo del 18 agosto 2011, tratto da il Fatto Quotidiano, afferma:

"Anche Cl alla sua maniera festeggia l’unità d’Italia. Il 21 agosto, giorno di apertura del meeting riminese, è previsto per le ore 17 un incontro dal titolo “150 anni di sussidiarietà”. Alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, prenderanno la parola Enrico Letta, vicesegretario del Pd, Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera dei deputati, Giorgio Vittadini, presidente della fondazione per la sussidiarietà che si occupa dell’attività scientifica e di ricerca a supporto dell’intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, nato nel 2003 per volontà dello stesso Lupi, di cui fa parte anche il ministro della giustizia Angelino Alfano.
Ai meeting di Rimini e della ciellina Rete Italia l’unico ospite fisso rappresentante l’opposizione è Enrico Letta, membro assieme a Pier Luigi Bersani e a Ermete Realacci dell’intergruppo per la sussidiarietà."
 




 

Qui sotto un altro seminario di Letta con gesuiti e monsignori che si interessano di politica: notizia dell'8 ottobre 1999, tratta del sito officiale della Conferenza Episcopale Italiana:



27 - 29 agosto

Aritzo (NU). Il Centro Studi Sociali "Paolo VI" di Cagliari ha organizzato il VI Seminario estivo di formazione politica sul tema: "Ripensare la politica". Dopo il saluto di Davide Carta, presidente del Centro, sono intervenuti: Domenico Rosati, editorialista di Avvenire, su "Promemoria politico del XXI secolo"; padre Bartolomeo Sorge, direttore di Aggiornamenti Sociali, e Mario Tronti, docente di Filosofia Politica nell´Università di Siena, su "Idee e risorse per la rinascita politica"; Enrico Letta, Ministro delle Politiche Comunitarie, su "Quale politica per quale Europa"; "Monsignor Attilio Nicora, Delegato della CEI per i Problemi Giuridici, su "Se politica vuol dire carità". Il programma ha previsto una tavola rotonda su "I valori nel pluralismo bipolare", cui hanno partecipato padre Bartolomeo Sorge, Arturo Parisi, Mario Segni e Antonello Soro."




Non vi è alcun dubbio: Enrico Letta è l'ennesimo uomo del Vaticano e dei Gesuiti.