domenica 29 agosto 2010

Addio al marchio Obama, La speranza e il cambiamento sono svanite

12 agosto 2010: Joseph Paul Watson
Prison Planet.com
traduzione:
http://nwo-truthresearch.blogspot.com
 
La replica arrabbiata del portavoce dell'amministrazione Robert Gibbs che i critici dell'ala sinistra del Presidente Obama dovrebbero essere sottoposti a "test antidroga" perchè essi sono "pazzi" segna un punto cruciale nello svuotamento del sostegno pubblico di Obama, anche tra i liberali che, dopo aver esaltato Obama come una specie di salvatore, si sono ormai resi conto che egli ormai è solo un servo dell'elite bancaria.
Lo struggersi di Gibbs è avvenuto durante un'intervista con The Hill newspaper, in cui denunciava la "sinistra professionale" per aver criticato Obama per non aver fatto fede alle sue promesse ideologiche. "Ho sentito queste persone che dicevano, lui è come George Bush. Queste persone dovrebbero essere sottoposte ad un “test antidroga ", ha detto Gibbs. "Voglio dire, è pazzesco".
Mentre alcune delle critiche provenienti da sinistra sono senza dubbio più vicine a questioni come il matrimonio gay o i gay nelle forze armate
, molti si concentrano intorno alla continuazione e all'intensificazione di Obama delle guerre in Iraq e Afghanistan, così come alla sua incapacità di chiudere Guantanamo Bay, oltre al suo ingraziarsi Wall Street, mentre abbandona Main Street con il peggiorare del declino economico.
I nostri avvertimenti riportati fin dall'inizio della presidenza Obama, esaminata approfonditamente nel documentario di Alex Jones The Obama Deception, sono ormai giunti a buon fine, e gli americani provenienti dall'interno spettro politico sono giunti alla comprensione che sono stati vittime di un monumentale imbroglio.
L'articolo dell'Hill balza in difesa di Obama, sostenendo che egli "Supervisionerà la fine della guerra in Iraq, con gli Stati Uniti che programmeranno la fine delle loro operazioni di combattimento entro la fine di questo mese". Tuttavia, come abbiamo precedentemente documentato, Obama ha più soldati americani dispiegati ora che in qualsiasi momento sotto Bush.
La data per il ritiro delle truppe dall'Iraq è continuamente rimandata, ed inoltre si ammette che una "forza residua" di decine di migliaia di soldati rimarranno ad occupare il paese. In aggiunta, Obama ha inoltre aumentato i bombardamenti in Pakistan dell'era Bush. Delle truppe che fanno ritorno a casa dall'Iraq, la stragrande maggiornaza, pare che saranno necessarie per la prossima invasione, dovendo Obama supportare nei prossimi mesi un attacco israeliano contro l'Iran, come molti si aspettano.
Come abbiamo precedentemente documentato
, Obama ha disatteso ognuna delle grandi promesse fatte in campagna elettorale, dalla fine del mandato della sorveglianza segreta dei cittadini Americani, al portare i funzionari dell'amministrazione Bush davanti alla giustizia per il programma di torture illegali, alla chiusura del campo di detenzione di Guantanamo. Con i milioni di americani che sono stati ipnotizzati a votare la creatura del marketing aziendale Obama e che ora si svegliano di fronte al fatto che sono stati raggirati e che Barry Soetoro non è altro che un burattino in mano all'elite, possiamo aspettarci che l'amministrazione diventi sempre più disperata nel suo tentativo di aggrapparsi al potere.
Come avevamo avvertito, una guerra contro l'Iran potrebbe rivelarsi la distrazione perfetta dai problemi interni di Obama, chiamando a raccolta il paese intorno a una minaccia esterna e invertendo il crollo dell'indice di gradimento. Può risultare ironico che il "candidato della pace" venga costretto a giocare la carta della guerra come ultima risorsa per salvare la sua dinastia politica, ma egli può contare sul supporto di un esercito di neo-conservatori che hanno chiesto un attacco all'Iran sin dai primi anni della presidenza Bush.
Allo stesso tempo, come chiarito da Robert Shapiro, ex consulente senior del presidente Bill Clinton, in un articolo del Financial Times il mese scorso, un attacco terroristico della scala del 9/11 o dell'attentato di Oklahoma City avrebbe fatto meraviglie per indirizzare la "crescente crisi di credibilità" di Obama e ristabilire la fede degli Americani nella sua leadership.
Resta da vedere se la sfilza di chi tira le fila dietro Obama farà un tardo e disperato affondo per salvare la sua credibilità a brandelli, o se si limiterà a passare il testimone ad un altro neo-con per continuare la stessa agenda globalista. Ma quello che ora possiamo dire per certo è che il Marchio Obama è stato completamente demolito, con la realtà dietro la facciata che è stata esposta agli occhi di tutti, essendo l'eredità politica di Obama stata sempre caratterizzata dall'inganno, inganno e malriposta speranza.
Video di approfondimento:
L'inganno Obama